LIBERTÀ CHE CAMBIA. UNA ECOLOGIA DEL QUOTIDIANO

Descrizione

La nostra esperienza quotidiana ci parla di cambiamenti che investono il senso dell’agire più che le cose. Questo libro si occupa di quel terreno di confine in cui i processi collettivi più visibili, come i conflitti e i movimenti contemporanei, incontrano l’esperienza individuale e il tessuto delle relazioni quotidiane. Ai confini si produce la contaminazione dei saperi. Qualcosa di diverso dalla loro confusione o la loro somma. Ai confini si impara che “altrove” la stessa cosa non è proprio la stessa. Il punto di vista ne esce ogni volta modificato. Questo libro cerca un punto di vista che permetta di vedere quello che abbiamo sotto gli occhi e non vediamo. Momenti essenziali dell’esperienza umana sono toccati dal cambiamento profondo della società, della cultura, della mente. Nascono nuovi bisogni, nuovi poteri e nuovi rischi. Il tempo e lo spazio, le relazioni, la nascita e la morte si modificano. Rispetto a questi processi c’è un modo di guardare che semplicemente rispecchia o invece uno sguardo che aiuta a vedere. Nella prima parte il libro affronta l’analisi dei movimenti contemporanei e propone una teoria dell’azione collettiva come costruzione sociale. I problemi sollevati dai movimenti richiedono nuove definizioni di libertà e creano lo spazio di una ecologia del quotidiano, che tocca i significati dell’esistenza individuale: salute e malattia, corpo, riproduzione artificiale, tempo interno e tempo sociale sono temi che legano esperienza soggettiva e processi collettivi. Attraverso questi temi il libro compie un percorso circolare. Cerca di far emergere ciò che nell’esperienza collettiva e nei conflitti sociali appartiene agli individui e non si riduce alla politica; cerca di cogliere nello stesso tempo la portata collettiva di fenomeni che apparentemente riguardano solo l’esperienza individuale.